lunedì 28 settembre 2009

Come si fatturano 16 milioni di euro con un gelato?

LMJ! ha da sempre nelle sue corde una vera e propria venerazione per l’istinto imprenditoriale che contraddistingue alcune persone. Ne abbiamo parlato in passato (http://thelovemyjobblog.blogspot.com/2009/05/papa-da-grande-voglio-fare.html), delineando i tre tratti che secondo noi identificano questi esseri quasi “mistici”: commitment, narcisismo e incoscienza. Ne vogliamo parlare nel post di oggi, raccontando una storia molto felice di imprenditorialità italiana. Ne parleremo – senz’altro – in futuro, proponendo delle interviste a persone che hanno scelto una strada alternativa rispetto alle classiche carriere alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore.
La storia di oggi, raccontata nei dettagli nel numero di Economy del 23 settembre 2009, vede protagonisti due giovani torinesi di 34 anni che si sono posti un obiettivo discretamente ambizioso: “tutte la mattine ci alziamo per fare il gelato più buono del mondo: questo è l’obiettivo a cui tendiamo e cerchiamo di raggiungerlo con una serietà totale”. D’altronde, meglio puntare in alto ...
Bene, questi due ragazzi hanno preparato un business plan e lo hanno sottoposto ad una famosa banca nazionale. Risultato? Una stretta di mano e 120 mila euro di debito! Ma anche le risorse necessarie ad aprire la prima gelateria Grom a Torino. 30 mq di puro gusto artigianale. La prima gelateria ha avuto un successo strepitoso, diventando un vero e proprio punto di riferimento cittadino. Da lì l’idea di crescere, esportando la formula di business in tutto il mondo. Pensate che oggi, dopo soli 6 anni di attività, potete trovare 32 gelaterie Grom in tutto il mondo. Fatturato: 16 milioni.
Qual è il segreto del successo di Grom? Di certo, un’idea di business vincente: realizzare un gelato con ingredienti purissimi, naturali al 100%; valorizzare il territorio italiano, proponendo dei gusti legati indissolubilmente alla storia del nostro Paese. Ma non basta. Dove sono finite le tre caratteristiche dell’imprenditore secondo il “modello LMJ!”? Ecco a voi:
Commitment sfrenato. Reinvestire gli utili in azienda è commitment. Potrebbe sembrare poco, ma non è così. Con i soldini guadagnati, i due soci hanno fondato un’azienda agricola a Costigliole d’Asti (Mura Mura), dove vengono coltivati alcuni degli ingredienti dei loro gelati. Nessun aereo privato, nessuna collezione d’arte in casa. Si punta piuttosto a sponsorizzare progetti ecologici di respiro mondiale.
Narcisismo sregolato. Come non specchiarsi nei titoli di giornali a loro dedicati? “Il gelato di Torino seduce New York”, “Gelato makers from Turin arrive on Broadway”, “Grom’s gelato conquers New York for Italy” ...
Incoscienza allo stato puro. Prima apertura: 2003. Dal 2007 al 2009? Tokyo, Parigi, New York. Dovrete convenire con me nel dire che questi ragazzi hanno saputo rischiare! C’è da aggiungere che i due sono proprietari di ogni punto vendita della catena commerciale, sobbarcandosi al 100% il rischio imprenditoriale.
E allora cari lettori ... siete ancora sicuri di voler essere dipendenti? Rifletteteci su! Se poi vi passa una buona idea per la testa e vi riconoscete nelle caratteristiche dell’imprenditore...
Enjoy it! Os

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