L'arte del CV... Ovvero come mi metto in vetrina. Prima Puntata.

Ne siamo fermamente convinti: in un mondo in cui differenziarsi dalla media è sempre più una necessità, mettersi in vetrina con un CV appealing è diventata una vera e propria arte. Per questo Love My Job! da oggi si occupa di dare consigli ai job seeker che vogliono mettere in piedi uno strumento di candidatura efficace e di probabile impatto. Prima e fondamentale regola: ricordate che normalmente i recruiter hanno poco tempo a disposizione ed una marea di CV da prendere in considerazione: siate concisi! Fino a 2-3 anni di esperienza lavorativa, un recruiter si aspetta di trovarsi davanti un CV della lunghezza di un'unica facciata. Un neolaureato che si presenta in due facciate dà immediatamente l'impressione di essere prolisso. Banale per molti, ma da sottolineare: il CV parte dall'esperienza più recente, proprio per mettere in vetrina quello che stiamo facendo adesso. Assolutamente vietato cominciare con "Licenza media conseguita nel 1998..." Il CV è uno strumento flessibile e come tale va adattato alla particolare realtà organizzativa che lo riceve. Così è consigliato evidenziare in grassetto la vostra tesi sul settore editoriale se vi candidate ad una posizione in RCS. Allo stesso modo, provate a cancellare dal CV il corso di cultura atzeca che avete frequentato nel 2001, a meno che non vogliate entrare nel mondo dell'archeologia. "Giuro di dire tutta la verità"... Non esattamente il nostro caso! Ricordate che piccole inesattezze danno valore al CV solo se difendibili in sede di colloquio. I recruiter sanno come mettere i candidati in difficoltà, riconoscendo le "esagerazioni" alla lettura del CV. "Leggo che ha un ottimo inglese. May we have a little conversation in English?" "Scusi può ripetere?" La prima puntata finisce qui, ma "L'Arte del CV" torna nelle prossime settimane. I commenti della community possono arricchire il tema ed essere spunto per le prossime puntate quindi, se avete dubbi o curiosità, fatevi avanti! Enjoy it!