martedì 26 maggio 2009

Cosa farò da grande? L'imprenditore!

Fantasia, individualismo, capitale, ed una sana dose di coraggio: caratteristiche che spingono ogni anno decine di migliaia di italiani a fondare la loro impresa e dare un cambiamento di rotta decisivo alla propria vita. Il fenomeno dalle nostre parti è davvero rilevante, tant’è che il sistema economico italiano trae dalla dinamicità delle piccole imprese linfa vitale per competere con gli altri sistemi. Ma la storia come continua? Secondo il Registro delle Imprese (dati relativi al primo trimestre dell’anno), nel 2007 il numero delle cessazioni ha superato quello delle iscrizioni (156.000 vs 142.000). E’ facile aspettarsi un dato negativo anche nel 2008/2009. Non tutte rose e fiori, insomma. Per questo motivo Love My Job! vuole approfondire la ragioni principali che spingono l’individuo a scegliere l’imprenditorialità e lo stile di vita che ne consegue, caricando sulle proprie spalle tutti i rischi del caso. Commitment. In termini organizzativi, è il sentimento che lega la persona all’azienda. In più, è un fattore che influenza la performance: è logico aspettarsi che una persona molto legata all’organizzazione avrà performance migliori. Alcuni individui raggiungono il massimo del commitment (e quindi della performance) solo se l’organizzazione in questione è di loro proprietà. Sanno che la nuova creatura invaderà quasi del tutto la loro vita privata, ma saranno così attaccati a lei da non rendersene quasi conto. Narcisismo. Gli imprenditori amano trattenersi al centro dell’attenzione ed essere riconosciuti come leader dalle persone che li circondando. Sono simbolo di azione, tant’è che molti vorrebbero imitarli nel gesto, ma si fermano proprio sul più bello. Per gli imprenditori, guardare la propria creatura è un po’ come soffermarsi allo specchio: dei veri e propri narcisi, che spesso dimenticano di doversi mettere continuamente in gioco per rimanere sulla cresta dell’onda. Incoscienza. Un elemento fondamentale, che spinge ad abbandonare carriere brillanti in Università o in azienda per scegliere la strada del rischio. Molti penseranno: una pazzia. Ma per gli imprenditori il vero rischio è comprimere quella che si manifesta come una vera e propria pulsione, restando imbrigliati nelle ragnatele delle gerarchie aziendali. Per fare il passo ci vuole incoscienza, fattore che può portare ad un successo strepitoso quanto ad un misero fallimento. Dato il forte interesse che nutriamo verso questo tema, Love My Job! approfondirà in futuro profili di giovani imprenditori ed altrettanto giovani aziende. Chi conoscesse storie di questo tipo, può segnalarcelo. Nel frattempo…Enjoy it!

Nessun commento:

Posta un commento