giovedì 10 settembre 2009

La distanza tra due punti X e Y

Giovanni e’ un bravo ragazzo timido ed innamorato. Avrebbe fatto di tutto per conquistare, Gaia, ed ormai da mesi le chiede di uscire. Gaia e’ la bellissima ragazza acqua e sapone della porta accanto che all’ennesima prova lo scoraggia definitivamente dicendogli “Se me lo chiederanno in 50.000 ti daro’ un bacio”. Giovanni torna a casa e decide di chiedere aiuto alla rete per realizzare il suo sogno d’amore. Costruisce un gruppo su facebook e lascia 4 messaggi su you tube. In soli 10 giorni, arrivano a Gaia oltre 50mila e-mail, più di 150mila utenti visitano il sito e più di 26mila contatti segnalano i video su You Tube. Giovanni e’ il protagonista di questo filmato (http://www.youtube.com/watch?v=tn5eiiyoyKk). Quella di “from Giovanni to Don Giovanni” e’ ovviamente una geniale idea pubblicitaria realizzata dalla famosa agenzia di Armando Testa, che ha vinto il leone d’oro a Cannes. Il mio capo non lo sa e gli invio il link prevedendo la reazione… come da manuale… Giovanni diventa il suo oggetto del desiderio! Esclama: “Contattiamo questo Giovanni dobbiamo assumere persone cosi’” quindi le spiego…, “Ah ok”. Questo e’ un esempio estremo tratto dalla mia realtà quotidiana. Il mio primo post vuole suggerirvi di evidenziare sempre durante i colloqui il vostro lato social addicted menzionando le community di cui siete membri attivi. Il recruiting sta cambiando, e l’abuso nel mio open space delle parole web 2.0 e marketing virale dimostra la crescente attenzione alle ormai necessarie web 2.0 attitudes. Attenzione, anche chi va fare controllo o hr deve averle. La storiella di Giovanni insegna come anche i recruiter non propriamente appartenenti alla generazione Y sono diventati sensibili al tema e drizzano le antenne, quando percepiscono da parte del candidato la capacità di realizzare un bisogno servendosi della potenza della rete. In questo momento la vera difficoltà dei recruiter X e’ quella di testare in profondità la conoscenza del mondo della rete. Profilando i diversi livelli a seconda della richiesta della posizione di destinazione. Domande del tipo “Mi fornisca una definizione di web 2.0” piuttosto che “Quali siti conosce che persone non web 2.0 non visitano?” possono andare bene ad uno step iniziale ma e con candidati senior ma entrano subito in crisi con i candidati Y. Mettere in evidenza durante i colloqui attività di comunicazione che per noi sono normali puo’ dare punti in piu’. Condividere grazie a google docs documenti con il proprio gruppo di studi Utilizzare form on line per ricerche e tesi di laurea (http://www.zoomerang.com/Customer%2DSatisfaction%2DSurveys) Avere un profilo su linked Scrivere su un blog Mantenere una propria pagina personale Lasciare il proprio video cv in you tube Seguire il guru del proprio ramo di studi su Twitter Cercare lavoro su Monster Sapere cosa sia una barcamp http://www.barcamp.org/ Sharare ed improvare il proprio CV con emurse Trovare contatti di lavoro con Xing (http://www.xing.com/) Dare visibilita’ ina america al proprio CV con resumebucket (http://www.resumebucket.com/) Costruire un CV virtuale con Visual CV (http://www.visualcv.com/www/indexc.html) Essere sempre connessi dal proprio telefono ed utilizzare i feed rss per informarsi A voi il completamento della lista ma se state leggendo questo blog e’ probabile che web 2.0 lo siate… Velocemente si e’ aperto un lack generazionale che solo voi potete colmare. Aiutare e qualche volta guidare l’interlocutore, e’ l’unica strada per il successo, diventa quindi fondamentale mettere in risalto anche cio’ che ormai e’ entrato nel nostro ordinario modo di comunicare ricordandosi che fino a pochi anni fa non lo era. Enjoy it (per la prima volta, con orgoglio) JAzz

2 commenti:

  1. Sono chiaramente una non web 2.0! E' tanto grave?

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  2. Assolutamente no! Già leggere blog e informarsi in rete è un primo passo non credi :-) ?

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