venerdì 24 luglio 2009

Si va in vacanza. Staccate il blackberry (o no?)

Anche noi andiamo in vacanza e vi salutamo con il contributo del nostro HR Manager preferito. Arrivederci a settembre!

Cari Amici di Love My Job!

sempre connessi, come veri manager (!!!), e con il Blackberry sempre in funzione… attenzione: è giunta l’ora delle vacanze! Detta così sembra una minaccia!

Mai come in questi tempi tecnologici vale la battuta “staccare la spina”.

Ma stacchiamo veramente e riusciamo a rilassarci?

Per molti le vacanze sono un tornare alle origini (tornano presso le famiglie coloro che vivono lontano durante l’anno), per altri è il momento di dedicarsi più intensamente agli hobby; per alcuni invece è il momento dello studio di una lingua straniera o del dedicarsi con vigore all’attività sportiva preferita.

Sicuramente le vacanze dovrebbero rappresentare una pausa dalle nostre routine quotidiane.

E noi cosa faremo?

Un po’ di mare, un po’ di campagna, molte letture, un po’ di studio.

Ma i manager (uffa sempre loro) sanno “staccare”?

Certo chi ha incarichi di responsabilità, completamente non può mai staccare, ma stabilire delle priorità è concesso a tutti.

I manager in vacanza si dedicano alle letture (di management of course), di riviste specialistiche del loro settore, oppure si preparano report o pensano a nuovi progetti.

Il sociologo Domenico De Masi, qualche anno fa parlava di “ozio creativo”.

Ben lungi dall’idea di svogliatezza, pigrizia, o del “far nulla” per i romani antichi l’accento era posto sull’ozio come quel momento in cui essendo liberi dagli impegni quotidiani, ci si poteva finalmente prendere cura della propria “dimensione creativa”.

Io non sono per staccare la spina completamente (i miei amici napoletani dicono che in questo sono veramente milanese, come l’abitudine di bere il caffè “in piedi al banco”, da loro assolutamente deplorata).

Ho sempre pensato che essendo coinvolto in un lavoro che mi piace davvero molto, vi sia sempre stata molta commistione tra tempo privato (amici, famiglia, relax) e tempo pubblico (le attività lavorative). Con il giusto bilanciamento credo che l’atteggiamento corretto sia un giusto mix.

Alcune idee di business posso nascere nel cuore di una serata estiva con gli amici.

E poi una sana commistione è bella.

Per me significa che la vita lavorativa è piena ed appagante, e quindi anche quando siamo in relax, non dobbiamo avere paura di pensare qualche volta al lavoro. Se vivessi questa possibilità con terrore significherebbe che il lavoro non mi piace.

Certo il magone da lunedi viene anche a me, ma questa è un’altra storia.

Super indaffarati, super impegnati, super! Non a caso quando finalmente ci si rilassa completamente molti accusano disturbi di salute, ad esempio le c.d. cefalee da fine settimana. Forse dovremmo cercare un giusto equilibrio non solo durante le vacanze ma durante tutto il normale periodo lavorativo.

Le vacanze come riscoperta. Più tempo da dedicare agli affetti. Più tempo per parlare. Più tempo per riscoprire e ritrovate tutto ciò che è stato dimenticato od accantonato. Ritrovare il silenzio: ovvero cercare di stare con se stessi per “sentire” se stessi. Forse nel caos in cui siamo inseriti, e da cui siamo assorbiti, si è persa un po’ l’abitudine al silenzio. Staccare tutto, non essere raggiungibili da nessuno. Raggiungere noi stessi quei nostri “luoghi interiori” che nelle normali giornate lavorative tendiamo ad evitare. Forse è questa una vera conquista di libertà. Una vera vacanza.

Riusciremo a stare staccati da Twitter, Facebook, Linkedin? (o comunque a limitarci nell’accesso?) Ci ricorderemo di quando eravamo bambini ed eravamo capaci di astrarci da tutto ciò che ci circondava, da tanto che eravamo assorbiti dai primi videogiochi portatili? Capitalizzeremo questi vissuti per riporre cellulari, laptop e quant’altro? In sintesi: saremo veramente in grado di goderci le vacanze?

Oggi molte riviste parlano di “bon ton” delle vacanze. Vogliamo essere da meno?

- La spiaggia non è la sala Board quindi niente call conf coinvolgendo ignari (e sconfortati) vicini di ombrellone;

- Non infierire sui collaboratori che sono in vacanza, se non è strettamente necessario;

- Le tipiche attività estive (boccette, partite in riva alla spiaggia, tornei vari), devono essere organizzate con una sana spensieratezza, senza necessariamente preoccuparsi di SLA, projec management…. Una partita di calcetto deve essere una partita di calcetto, non una riunione del consiglio di amministrazione;

- Si è vero, anche durante le vacanze (con le braghette corte) si fa network (però facciamolo in modo rilassato!);

- Complici le tecnologie è vietato inviare foto dai soliti luoghi ameni ad amici e colleghi che sono ancora al lavoro tormentandoli con “è così bello”, “guarda qui”, “sei invidioso”

- Non farsi prendere da crisi isteriche se sotto l’ombrellone si scarica il cellulare (pochi giorni fa ho letto un articolo che pubblicizzava un nuovo ombrellone ad energia solare con carica batterie incluso);

- Visitare i musei cogliendo il bello ed il sublime, evitando di progettare un business plan per far conoscere maggiormente “questo dipinto che non è abbastanza pubblicizzato”;

Quindi: divertiamoci, rilassiamoci, dedichiamoci a ciò che ci piace di più. Insomma andiamo veramente in vacanza in quel senso letterale del termine che ci richiama a “lasciare libero, senza occupazioni”.

E per concludere condivido con voi la regola che mi sono dato per questa estate.

La regola “ROR”: Rilassarsi, Oziare, Ritemprarsi.

Buone Vacanze a tutti e buon ROR!

Ma voi cosa farete durante queste vacanze? (Fatecelo sapere!)

Eugenio Pelitti

PS: il mio Blackberry sarà acceso (of course!), ma non è detto che io vi risponda …

5 commenti:

  1. Staccate tutto! Senno' che vacanza e'...

    RispondiElimina
  2. La "commistione" non è sana! Possiamo al limite concederci una piccola finestra temporale durante la giornata (ad esempio quando i parenti si dedicano al pisolino pomeridiano o i figli guardano la fiction preferita) per dedicarci al lavoro, ma intervenendo solo sulle cose davvero (davvero!) più urgenti!!

    RispondiElimina
  3. Rispondo ad anonimo

    Caro Anonimo,
    l’idea della finestra temporale da dedicare è senz’altro ottima (è un po’ uno stabilire le priorità).
    Ma sei veramente sicuro che anche questa finestra ricavata nello spazio “fisico” delle vacanze… non sia in qualche modo “commistione”?
    Grazie per il tuo contributo.
    Ciao!
    Eugenio

    RispondiElimina
  4. Sono per l'ozio creativo extra professionale: finalmente in vacanza ci si può dedicare ai mille altri interessi trascurati durante tutto l'anno!
    Ad esempio, ..... uhm...... ehm...... Joke!

    Ognuno di noi ne ha qualcuno nel cassetto, basta cercare.

    Buon ROR a tutti!

    RispondiElimina
  5. riprendere e ritrovare l'abitudine al silenzio: mi sembra un ottimo obiettivo per le nostre (ed ahimè concluse) vacanze.
    una cenetta con vista sul golfo dei poeti, ascoltando il silenzio ed i rumori della natura ... vi assicuro che più ROR di così ...

    RispondiElimina