martedì 14 luglio 2009

Carpe Colloquim

Oggi mi allontano un po’ dal consueto appuntamento con il colloquio per parlarvi una tantum di un importante passo che lo precede: il primo contatto telefonico per la convocazione a colloquio. Con un pizzico di fortuna, siete contattati da un’azienda interessante che vi offre una posizione altrettanto interessante: ovviamente, in questo caso, non sussiste alcun problema e accettate l’incontro per il colloquio senza alcuna difficoltà. Purtroppo però a volte l’occasione non è così ghiotta e capita di chiedersi se valga la pena accettare la proposta. Vorrei quindi distinguere diversi casi e cercare di dare alcuni consigli. Caso n.1: l’azienda che vi ha chiamati non vi attira. Magari è per l’immagine che comunica all’esterno; oppure per le dimensioni; oppure per il settore merceologico in cui opera; oppure semplicemente perché ha sede nel paesino più sperduto della Pianura Padana, avvolto nella nebbia 365 giorni all’anno. Il mio consiglio è: andate al colloquio! Forse non sarete entusiasti, ma tenete presente che non siete obbligati ad accettare nessuna offerta. Intanto però farete un’esperienza di colloquio (tanto per tenervi allenati nell’autopresentazione, nelle modalità comunicative e nella conoscenza delle possibili domande) e, in più, avrete l’opportunità di conoscere da vicino un’azienda nuova (potrete approfondire la conoscenza che ne avete dal sito web o dal passaparola, osservare l’ambiente di lavoro, porre domande al selezionatore in merito all’organizzazione aziendale, ai valori, ecc.). E poi chissà… Magari scoprite che non è così male! Caso n.2: la posizione per cui vi hanno convocati non vi interessa. Il mio consiglio in questo caso è: valutare se andare al colloquio. Direi che se l’ambito di interesse è consono alle vostre competenze e sono solo le mansioni a crearvi dei dubbi, andate: come vi ho già spiegato, spesso si viene convocati per un ruolo e poi si scopre che in realtà sono comprese anche altre mansioni di cui non vi avevano accennato. Altrimenti, se ad esempio vi convocano per una posizione in finanza, mentre il vostro interesse e strettamente legato al marketing, mi sento di consigliarvi di essere trasparenti e far presente che il vostro interesse è per un’altra area (in modo cordiale, mi raccomando!!). Aggiungete però che, nel caso l’azienda fosse comunque interessata ad incontrarvi, voi sareste molto lieti di conoscerla! Ci sono aziende, infatti, che convocano anche per colloqui conoscitivi oppure in previsione di posizioni non ancora rese pubbliche; in questo modo non perderete importanti occasioni. Caso n. 3: vi convocano per un colloquio conoscitivo. Magari al momento avete già un’occupazione e vi trovate bene: vi chiedete quindi se è il caso di spendere energie e magari anche soldi per un colloquio conoscitivo. Il mio consiglio anche in questo caso è: andate al colloquio! Oltre all’opportunità di conoscere l’azienda e fare “pratica” di colloqui, è importante per “creare nuove occasioni”. Mi spiego. Purtroppo anche nel lavoro non va sempre tutto bene: una situazione stabile può diventare instabile, un buon clima può diventare pessimo, un ruolo può diventarvi stretto col tempo. Fare colloqui conoscitivi serve appunto per farvi conoscere e creare contatti, in modo che, il giorno che vorrete cambiare lavoro, avrete già presente delle valide alternative. Anche in questo caso ricordatevi che non siete vincolati ad accettare nessuna proposta! Vi VIETO espressamente risposte come “No guardi, io ho già trovato uno stage”: dimostra poca curiosità, poca lungimiranza per il proprio futuro e poco slancio per migliorare la propria situazione lavorativa. E anche alcune risposte quali “Eh, ma io lavoro e non posso prendermi un permesso”: si può sempre trovare un compromesso. Innanzitutto nessuno è indispensabile: l’azienda farà a meno di voi per il tempo di un colloquio senza per forza andare in fallimento! E se il capo fa storie per il permesso, gli ricordate che non ne state approfittando, ma che vi spingono importanti motivazioni. Un paio di consigli pratici: chiedete sempre di mandarvi un’e-mail con i dettagli del colloquio, per avere un riscontro scritto di data e ora; segnatevi invece durante la conversazione il nome della persona con cui state parlando, nel caso ci fossero problemi e dobbiate ricontattarla. Il messaggio che vorrei trasmettere è molto vicino ad un carpe diem. Ogni convocazione è un’opportunità che siete chiamati a cogliere. Il lavoro, le aziende, le persone, come tutto ciò che accade nella vita… sono imprevedibili: non potete sapere che cosa si concretizzerà. L’importante è non farsi frenare dai pregiudizi lasciandosi sfuggire delle opportunità, ma gettare sempre le basi per nuove esperienze, comportandosi in modo intelligente e cortese. Perché da ogni piccola cosa può nascere una nuova collaborazione. Tentar non nuoce! Alice

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