giovedì 28 maggio 2009

L’arte del CV… Ovvero come mi metto in vetrina. Seconda puntata

Dopo la prima puntata del 27 aprile (http://thelovemyjobblog.blogspot.com/2009/04/lartedel-cv-ovvero-come-mi-metto-in.html), oggi riproponiamo la rubrica “L’arte del CV” per condividere con voi dei semplici suggerimenti per la stesura di un CV bello ed efficace.
Nella prima puntata si era detto: impostate un CV sintetico, flessibile, pertinente, difendibile e focalizzato sulle esperienze recenti. In questo secondo appuntamento procederemo al contrario: partendo dagli strafalcioni più comuni riscontrati durante la quotidiana attività di screening, vi daremo delle dritte su cosa non dovete assolutamente scrivere su quella paginetta. Il tutto, nel pieno rispetto della legge sulla privacy: nessun nome e parole parafrasate; come si suol dire: ogni riferimento è puramente casuale!
Capitolo Foto. Includete pure una vostra foto di default nel CV, a meno che non appesantisca eccessivamente il file. Attenzione però: la foto deve essere PROFESSIONALE. Tutti noi amiamo i nostri parenti, ma perché caricare sul CV la foto che vi ritrae abbracciati con la nonna? Il recruiter di turno si farà una grossa risata, ma state sicuri che non ci sarà nessun colloquio. Avete trovato sul PC una vecchia foto in cui brindavate con amici di fronte all’Altare della Patria? Che resti nell’album dei ricordi! Rossetto dark e scollatura provocante? Per piacere..
Particolari irrilevanti. Altezza:1,82; peso: 82kg; colore occhi: verde; capelli: biondi; corporatura: atletica. Ma a chi interessa? Nel 2005-2008 Responsabile Vendite/Acquisti, rapporti con i fornitori, analisi commerciale settore HARD presso attività videonoleggio. Probabilmente il servizio HARD per dipendenti non è ancora previsto in Italia. Titoli: in possesso di libretto di idoneità sanitaria. Per la serie, provare a differenziarsi dagli altri!
Motti di spirito. “Io mi prenderei”. L’azienda ringrazierà per il suggerimento, ma probabilmente non lo accoglierà. “Sono sempre l’eccezione che conferma la regola, gli standard non hanno mai fatto per me”. Ragazzi, nessuno vuole una mina vagante in azienda. Forse è meglio tenere certe informazioni per se stessi, le organizzazioni sono burocratiche per loro stessa natura. “Lavorare in gruppo è sicuramente stimolante ma concordo con chi dice -chi fa da sé, fa per tre-”. Niente di più sbagliato, si percepisce subito confusione mentale e mancanza di coerenza.
Hobby stravaganti. Andare dall’estetista. Praticare la meditazione bioenergetica. Collezionare oggetti fatti di pasta di sale. Vivere osservare questo mondo. Per carità, alcuni sono hobby molto “alti” ma ad un primo sguardo appaiono del tutto irrilevanti. Indicare tre o quattro autori che si ama leggere nel tempo libero o la passione per la fotografia denota invece curiosità intellettuale.
Confidiamo nel fatto che questi suggerimenti vi tornino utili. Nel frattempo, vi diamo appuntamento alle prossime puntate.
Enjoy it!

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