martedì 1 dicembre 2009

I want it all… and I want it now! Ovvero come chiedere l’aumento dello stipendio

Doverosa premessa a questo argomento, che è arrivato su LMJ a grande richiesta dei nostri lettori, è un piccolo chiarimento sul tema “stipendio”. Vorrei cominciare facendo notare come esso dipenda non tanto da decisioni arbitrarie del vertice aziendale, quanto invece da tanti altri fattori contingenti, quali: le regole di base poste dai contratti collettivi nazionali, i piani salariali utilizzati dalle aziende concorrenti, i trend economici, lo “stato di salute” aziendale, le competenze e l’esperienza pregressa che ciascuna persona porta in azienda e, last but not least, la performance della persona. Addirittura, nelle aziende più grandi e strutturate, tutte queste informazioni confluiscono in un salary plan, ossia in uno schema che individua minimi e massimi salariali (fasce o range di salario) per ciascun livello di seniority. In questi contesti, le revisioni dello stipendio sono costanti e attuate annualmente tramite una salary review che solitamente coinvolge nella sua messa in atto diversi dipartimenti aziendali (finance, HR, marketing, etc.).

L’obiettivo di questa premessa era farvi capire che purtroppo in molti casi non è così semplice come sembra per un capo concedere un aumento. Detto questo, ogni richiesta è legittima, poiché è bene manifestare subito ogni problema appena si presenta. Quindi voglio provare qui di seguito a darvi qualche consiglio per chiedere il tanto agognato aumento. Ovviamente, per parlarne con il proprio responsabile occorrerà chiedere espressamente un colloquio per poterne parlare in privato. Relativamente a questo incontro, voglio individuare tre fasi che comportano azioni differenti.

LA FASE PRE-RICHIESTA O DI PREPARAZIONE.

Questa fase è fondamentale per l’efficacia dell’incontro. Prima di esporsi chiedendo un aumento di stipendio, occorre, per quanto possibile, documentarsi sulla fattibilità di questa azione.

1. Per prima cosa consiglio di informarsi sull’attuale politica dell’azienda in fatto di salari, vale a dire: si stanno concedendo aumenti a qualcuno? Ci sono restrizioni nel reparto (Cassa Integrazione, esuberi, etc,)? L’azienda sta vivendo un periodo di austerity? Purtroppo oggi sono casi molto comuni… Se la risposta è sì, meglio aspettare tempi migliori per questo tipo di richiesta!

2. Se invece appurate che qualcosa continua a “muoversi”, procedete a una verifica del vostro stipendio attuale rispetto a quanto accade all’esterno. Non è detto infatti che la nostra percezione sia fondata, se rapportata a quanto succede fuori della nostra azienda. A questo proposito, suggerisco di prendere spunto dallo strumento sopra citato della salary review. Questo tool si basa solitamente su di un report che sintetizza la situazione salariale dei vari livelli di seniority all’interno delle altre aziende. Nel nostro piccolo, possiamo anche noi fare una cosa del genere! Provate a fare una piccola indagine di mercato tra le persone che conoscete e indagate cosa viene solitamente offerto a profili e livelli simili al vostro. Siamo sicuri che il vostro stipendio si meriti una “ritoccatina” rispetto a quello che succede ad altri?

3. Se anche in questo caso avete ragione di credere di avere le carte in regola per un aumento, vi chiedo di procedere ad un’auto-valutazione obiettiva e neutrale della vostra performance. Le aziende infatti non possono concedere aumenti periodici, se le persone non portano valore aggiunto alla performance; altrimenti il rischio è che le persone non percepiscano più la necessità di impegnarsi e crescere nel proprio lavoro. Anche in questo caso uno strumento utilizzato nelle grandi aziende può essere d’aiuto per auto-valutarsi in modo obiettivo e realista: la valutazione della performance. Co questo tool ogni anno si stabiliscono obiettivi individuali il cui raggiungimento poi viene verificato l’anno successivo. Allo stesso modo, nel nostro piccolo possiamo chiederci quali fossero i nostri obiettivi e se li abbiamo raggiunti, se la nostra performance professionale è stata sempre costante o se è migliorata, se ci sono state affidate nuove responsabilità che stiamo sostenendo con successo, se stiamo sostituendo dei colleghi o supportando altri in nuove mansioni, etc. Sono queste infatti le cose che possono costituire un valore aggiunto per l’azienda e possono giustificare un aumento di retribuzione!

4. Con queste verifiche vi consiglio di costruire una sorta di “scaletta” per il discorso con cui affronterete l’incontro. Mi raccomando, per ciascun punto portate sempre esempi concreti! Attenzione a non presentare semplicemente delle idee o delle sensazioni personali: per ciascun motivo per cui sentite di meritarvi l’aumento, esprimete al capo esempi reali, al fine di istaurare un dialogo quanto più possibile ancorato a fatti davvero accaduti, che di certo non potranno essere messi in discussione.

LA RICHIESTA VERA E PROPRIA DURANTE IL COLLOQUIO COL CAPO.

Una volta richiesto un incontro personale con il vostro responsabile, durante il colloquio esponete le ragioni verificate nella fase precedente con toni sempre pacati e concilianti. Come ho già detto, infatti, non è automatico per un capo poter concedere aumenti, quindi, se volete persuaderlo per lo meno a portare avanti la vostra richiesta, è importante che non vi presentiate in modo arrogante o polemico. Inoltre, a prescindere dalla risposta che vi darà, con il tono adeguato potete assicurarvi che l’incontro non provochi il deterioramento dei rapporti professionali per il futuro.

Per quanto riguarda invece la cifra da chiedere, non puntate ad aumenti impossibili – tenete presente che gli aumenti possono collocarsi di solito tra il 5 e il 10% dello stipendio. Sappiate inoltre che l’incontro non sarà altro che una negoziazione, quindi utilizzate tutti gli accorgimenti del caso.

Ultimo consiglio, lasciate spazio al vostro responsabile e fatelo parlare il più possibile, anche se capite che la sua risposta sarà negativa. Oltre a lasciare in lui una buona impressione, infatti, questo approccio vi aiuterà a scoprire qualcosa in più sulle scelte aziendali e sulla situazione organizzativa.

LA FASE POST-RISPOSTA O COSA FARE DOPO IL COLLOQUIO.

Dopo la risposta del capo, sia essa positiva o negativa, cercate di capire bene cosa il responsabile si aspetta da voi nell’immediato futuro. Se vi concedono l’aumento: si aspettano qualcosa di più da voi? In questo caso focalizzatevi qui questi nuovi obiettivi per far sì che un nuovo aumento si possa ripetere anche in futuro. Se non ve lo concedono: chiedete al vostro responsabile dove dovete ancora migliorare, con quali scadenze, etc. Fate quindi tutto il possibile per perfezionarvi nel vostro ruolo e giustificare una nuova richiesta di aumento dopo qualche tempo.

Per concludere vorrei approfondire il discorso sulla difficoltà per il capo/l’azienda di concedere un aumento. Aumentare lo stipendio è di certo un modo positivo di offrire riconoscimento alla persona, ma per l’azienda secondo voi dove sta il valore aggiunto? In fondo, anche prima dell’aumento, la persona lavora. E come ho già detto il rischio è che con aumenti non legati alla performance le persone non percepiscano più la necessità di un miglioramento costante. Ecco quindi che l’aumento per le aziende diventa vantaggioso solo nel momento in cui si accompagna a percorsi di crescita individuale. L’azienda è fatta di persone e come tale può crescere solo quando sono le persone stesse a crescere. Solo quando una persona avanza nelle proprie responsabilità o nella quantità dei propri compiti o nelle specializzazioni professionali, l’azienda avrà un concreto vantaggio dalla sua performance e avrà motivo di offrirle un meritato riconoscimento.

Un proverbio cinese recita: “Chi chiede può essere stupido per cinque minuti. Chi non chiede è stupido per tutta la vita”. Eh sì, assolutamente chiedere un aumento è sempre lecito! Tuttavia spero che quello che ci siamo detti possa farvi capire che il modo migliore per chiederlo è mettere da parte le ingenuità del “voglio tutto e subito” e avanzare la domanda con consapevolezza. Consapevolezza di cosa rappresenta un aumento per un’azienda, di cosa lo giustifica, di quale atteggiamento è più efficace per negoziarlo e di quali azioni devono seguire la richiesta.

Alice

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